SANATORIA PER ERRORI FORMALI NELLA "PACE FISCALE"

 

Approvata in Commissione la sanatoria sugli errori formali

 

L’emendamento al decreto fiscale 2019, approvato dalla Commissione Finanze del Senato e messo a punto dalla maggioranza di Governo, ha cancellato lart. 9 sulla dichiarazione integrativa speciale, ed introduce la sanatoria per le irregolarità formali delle dichiarazioni fiscali.

 

La nuova sanatoria per le irregolarità formali - non ancora definitivamente approvata - è stata pensata per regolarizzare gli errori e/o omissioni che non hanno generato alcuna variazione circa la determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, Iva, Irap e il pagamento dei tributi.

 

Come funzionerebbe

In base a quanto previsto dal nuovo emendamento omnibus al decreto fiscale, sarà introdotta la pace fiscale irregolarità formali per consentire ai contribuenti di sanare irregolarità, infrazioni e inosservanze di obblighi o adempimenti, di natura formale, che non rilevano sulla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, ai fini dell’Iva e Irap, nè sul calcolo dell’imposta o sul versamento del tributo, commesse fino al 24 ottobre 2018.

In base a quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 77 del 3 agosto 2001, esistono due tipi di violazioni formali:

- violazioni formali: che non hanno conseguenze sostanziali in quanto non incidono sulla determinazione della base imponibile, dell’imposta e sul versamento del tributo;

- violazioni “meramente formali”, che, oltre a non avere risvolti sostanziali, consentono comunque all’Agenzia delle Entrate di compiere controlli e verifiche sulle dichiarazioni.

La differenza sostanziale tra le violazioni formali e meramente informali, è quindi che mentre le prime sono punibili e quindi sanzionabili, le seconde non hanno alcuna conseguenza, e pertanto non sono oggetto di sanzioni. A valutare se la violazione commessa appartiene al primo o secondo tipo di errore, è la stessa Agenzia delle Entrate che valuta caso per caso, e decide se definirla violazione “formale” o “meramente formale”.

I contribuenti comunque che si accorgono di aver commesso degli errori o delle omissioni, perché ad esempio hanno dimenticato di indicare qualche dato nel frontespizio del modello Redditi, relativi alla dichiarazione dei redditi, ed hanno quindi commesso una violazione di tipo “formale” o “meramente formale”, possono regolarizzare la propria posizione attraverso la presentazione di una dichiarazione integrativa, al fine di correggere l’errore e/o omissione.

La sanatoria sugli errori formali non includerebbe gli errori del quadro RW della dichiarazione, riguardanti l’emersione di patrimoni detenuti all’estero.

 

Pagamento e definizione

Per aderire alla sanatoria errori formali sarà sufficiente effettuare il versamento di una somma pari ad euro 200 per ciascun periodo d’imposta in cui si sono commesse le violazioni formali, fino alla data del 24 ottobre 2018.

Il contribuente non sarà obbligato a fruire delle definizione per tutte le annualità versando, per ciascuna di esse, l’importo fisso di 200 euro. Sarà così possibile verificare preventivamente le annualità eventualmente interessate da violazioni formali e decidere quali regolarizzare. Ad esempio la regolarizzazione potrebbe interessare solo gli anni 2015 e 2017. In questo caso il versamento ammonterà a 400 euro.

La somma dovuta per regolarizzare le suddette violazioni, dovrà essere versata in 2 rate di pari importo:

- entro il 31 maggio 2019;

- entro il 2 marzo 2020.

Le modalità di pagamento devono ancora essere fissate dal decreto, in quanto l’emendamento omnibus al ddl fiscale deve ancora essere approvato.

 

 

03/12/2018

 

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